Articolo di Donato Bonanni pubblicato su “L’opinione delle Libertà” il 19.11.2021.
Il prossimo 21 novembre si celebrerà la Giornata nazionale degli alberi istituita come ricorrenza nazionale con una legge del 14 gennaio 2013, n. 10 della Repubblica Italiana (norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani) entrata in vigore dal febbraio 2013. L’obiettivo della ricorrenza è quello di valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e di ricordare il ruolo fondamentale ricoperto da boschi e foreste. La giornata prevede anche numerose iniziative concrete volte alla riqualificazione del verde urbano e alla valorizzazione degli spazi pubblici, come la messa a dimora di nuovi alberi. Ma queste iniziative vanno ripetute e sostenute ogni giorno attraverso il contributo non solo delle istituzioni nazionali e locali ma anche del mondo delle associazioni.
Gli alberi sono essere viventi vitali per la nostra sopravvivenza: aiutano a mitigare la calura estiva, regolano il flusso delle acque piovane, aumentano il valore degli immobili, assorbono CO₂ contrastando così il cambiamento climatico, trattengono numerose sostanze inquinanti, contengono l’inquinamento atmosferico e acustico, sono l’habitat ideale per tante specie di uccelli e piccola fauna selvatica e popolano parchi, giardini pubblici, viali, aiuole e orti, rendendo più belle le nostre città. Rispetto a quest’ultimo punto, molte amministrazioni locali sostengono che gli alberi costituiscano un rischio per la pubblica incolumità o tolgono spazio a strade e parcheggi. La verità è che le stesse investono pochi soldi per curare, manutenere e valorizzare il patrimonio arboreo. Il Comune di Roma ne è un esempio emblematico.
Roma è una delle città più verdi d’Europa, complice anche la grande estensione delle aree protette e riserve naturali, delle aree agricole e di terreni incolti.
Il Dipartimento Tutela ambientale di Roma Capitale ha in carico circa 1.600 aree verdi di cui circa 250 sono curate da terzi, tramite affidamento in convenzione o concessione, o date in adozione a privati, associazioni, comitati di quartiere. Rispetto a quest’ultimo punto, la partecipazione volontaria dei cittadini alla gestione del verde pubblico è fondamentale e deve rafforzarsi: sono attive 126 adozioni di aree verdi per la cura e manutenzione delle stesse e i risultati sono decisamente migliori rispetto a quelli ottenuti dal Comune di Roma.
E gli alberi quanti sono? I circa 350mila alberi che ricadono sotto la responsabilità del Dipartimento Tutela Ambiente di Roma Capitale rappresentano il patrimonio forse più importante del verde pubblico, divisi principalmente fra parchi (54%), alberature stradali (36%, per un totale di 1.200 km di filari alberati) e scuole (4%) ma, in generale, il numero è decisamente inferiore a quello delle altre capitali europee soprattutto con riferimento al valore della densità di alberature stradali per superficie urbanizzata: Vienna (1.356 alberi/kmq), Parigi (1.270 alberi/kmq), Madrid (1.158 alberi/kmq) e Roma (430 alberi/kmq).
Da non sottovalutare, poi, le condizioni in cui versano le piante: al di là della quantità impressionante di alberi a rischio ci sono poi le malattie che colpiscono oltre il 10% degli esemplari (come ad esempio la diffusione della cocciniglia tartaruga quale parassita che colpisce la salute dei pini), gli interventi (pochi) di manutenzione stradale che recidono le radici e poi una situazione deficitaria come quella relativa alla manutenzione che non può essere negata e che negli ultimi anni ha visto arrivare al Comune di Roma oltre 3.000 richieste di risarcimento danni.
Il verde urbano a Roma non è un tema secondario. Bisogna investire di più per difendere e valorizzare la bellezza del patrimonio arboreo.
Un albero in più fa bene all’ambiente e alla salute delle persone.
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