Emergenza Covid 19 e Cyberbullismo

Articolo di Luigi Iavarone – Responsabile di Ripensiamo Roma per il tema “Ricerca”.

Iperconnessione digitale e Isolamento Adolescenziale

 Il 4 novembre 2021 si è svolta la Giornata Internazionale contro la violenza, il bullismo ed il cyberbullismo con il tema “Lotta al cyberbullismo e ad altre forme di violenza online che coinvolgono bambini e giovani”. La Giornata, promossa dall’UNESCO, si è aperta con il messaggio del Direttore Generale Audrey Azoulay, che ha voluto sottolineare come l’istituzione scolastica e l’educazione civica siano i pilastri su cui poggia l’intera società: “Sebbene questa violenza non si limiti alle strutture scolastiche, il sistema educativo ha un ruolo fondamentale nell’insegnare agli studenti come navigare in sicurezza nella sfera digitale. L’istruzione formale dovrebbe fornire ai bambini e ai giovani determinate conoscenze e abilità: come comportarsi educatamente online, per sviluppare meccanismi di coping, per identificare e denunciare la violenza online e, soprattutto, per proteggere se stessi e gli altri dalle diverse forme di cyberbullismo, perpetrate da coetanei o adulti”.

In questo richiamo alla consapevolezza del problema – perché la scuola resti un luogo di cultura, istruzione e formazione – si tracciano le sfide alle quali genitori e autorità educative sono chiamate a rispondere, predisponendo innovativi strumenti di prevenzione e corretti stile di vita in tema di prevenzione e lotta all’autolesionismo e alla violenza on line, così da rendere più efficace per gli adolescenti difendersi dai pericoli della rete.

L’emergenza COVID 19 e l’istruzione attraverso la Didattica a Distanza (DAD) – resa peraltro obbligatoria durante tutto il lockdown – hanno devastato e condizionato drammaticamente la vita dei giovani che, non potendo più relazionarsi fisicamente, esprimere sentimenti, passioni, amori, hanno riversato sulle piattaforme on line tutte le loro domande e angosce.

Il risultato è un isolamento sociale con un uso eccessivo di internet, cellulari e smartphone, non intuendo che tutto ciò che scaricano nella Rete comporta delle conseguenze, dando così nuove “opportunità” e occasioni di violenza da parte dei vessatori on line.

Non c’è quindi da meravigliarsi se i dati statistici raccontano che più del 50% dei ragazzi tra gli 11 e 17 anni sono stati vittime di attacchi di bullismo e, tra coloro che si sono avvalsi del cellulare (85,8%), il 22,2% ha riferito di essere stato vittima di cyberbullismo, in particolare le ragazze. Inoltre, la realtà parallela del web evidenzia che un ragazzo su tre presenta, oltre a un proprio profilo social, anche uno falso (fake) e un giovanissimo su due è vittima di violenza.

Si tratta di numeri che devono far riflettere proprio in virtù del ruolo educativo che insegnanti e genitori occupano e che fanno la differenza”. “Fondamentale è costruire un ambiente digitale sicuro e positivo per le nuove generazioni di internauti, insegnando a far comprendere ai ragazzi, digiuni nell’alfabetismo emozionale, come gestire le emozioni, il cui punto di partenza è la relazione umana.

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